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Steampunk
Lo steampunk è un filone della narrativa fantastica e, più nel dettaglio, della fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica all'interno di un'ambientazione storica, spesso il XIX secolo e in particolare la Londra vittoriana dei romanzi di Conan Doyle e H. G. Wells.
Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico (a volte un'ucronìa) in cui tecnologia e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) e l'energia elettrica torna a essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia; dove i computer sono completamente meccanici, o enormi apparati magnetici sono in grado di modificare l'orbita della Luna.
Un modo per descrivere l'atmosfera steampunk è riassunto nello slogan "come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima".
Storia
Per quanto molte opere oggi considerate precorritrici di questo genere fossero state pubblicate negli anni sessanta e settanta,il termine steampunk è nato alla fine degli anni ottanta come una variante scherzosa di cyberpunk.
Sembra che il termine steampunk sia stato coniato dallo scrittore di fantascienza K. W. Jeter, che stava cercando di trovare una parola unica per definire le opere di Tim Powers (autore de Le porte di Anubis, 1983), James Blaylock (Homunculus, 1986) e per le proprie (La notte dei Morlock, 1979, e Le macchine infernali, 1987), di ambientazione ottocentesca (generalmente vittoriana), che imitavano le convenzioni della fantascienza dell'epoca come La macchina del tempo di H. G. Wells.
L'opera che ha diffuso la consapevolezza del genere tra gli appassionati di fantascienza, tuttavia, è spesso considerata La macchina della realtà (The Difference Engine, 1990) scritta da William Gibson e Bruce Sterling.
In questo romanzo i temi e i principi ispiratori delle storie cyberpunk di Gibson e Sterling sono applicati a un'età vittoriana alternativa, un'ucronia nella quale la macchina analitica di Charles Babbage è ...
L’estetica steampunk: cos’è?
In tutti gli stili che la moda e la letteratura ci hanno proposto nei secoli, l’estetica steampunk è probabilmente quella che tutt’oggi riscuote maggior successo.
In particolare in ambito grafico, questo movimento ha segnato marchi, loghi, fotografie, cartelloni pubblicitari e moltissimo altro ancora.
Ma in cosa consiste? Perché è così apprezzato?
Le caratteristiche dell’ estetica steampunk
L’origine del filone steampunk si rifà all’epoca vittoriana, unendo capi di abbigliamento sfarzosi a tecnologie fantascientifiche animate da vapore (steam) ed elettricità.
Questo forte legame con la Londra vittoriana lo si ritrova anche in ambito artistico, con l’estetica stemapunk che riprende a piene mani da quel periodo storico.
Ecco dunque che ingranaggi, protesi meccaniche, maschere, decorazioni in pizzi e merletti, diventano di uso comune in foto, immagini e quadri che vogliono rifarsi a questo movimento.
Ma oltre ai soggetti ritratti, sono anche le cornici a subire una rivisitazione in stile stemapunk che, nel complesso, aiuta a trasmettere determinate sensazioni allo spettatore.[/size]
Il fascino dello steampunk
Da quando è apparso nelle storie di autori come Arthur Conan Doyle e Herbert George Wells, il movimento steampunk ha raccolto consensi in moltissimi ambiti, non solo in quello letterario.
Il cinema in particolare ha abbracciato a pieno questo stile creando lungometraggi basati interamente o parzialmente su un’estetica stempunk classica seppur, in alcuni casi, con qualche rivisitazione.
Basti pesare a Wild Wild West di Will Smith che riadatta e traspone lo steampunk al selvaggio west, creando estetiche dei paesaggi e stili nei costumi davvero unici, o ad alcuni elementi
apparsi nei film di Sherlock Holmes interp...
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